Che cos’è il Kundalini Yoga

L’arte di risvegliare la riserva “segreta” di una forma molto potente di energia

“Come il serpente Sheshnag difende la Terra, le sue montagne e i suoi boschi, così Kundalini è il supporto di ogni pratica Yoga. Quando, attraverso la grazia del Guru, l’energia sopita di Kundalini è risvegliata, tutti i fiori di Loto (Chakra) e i nodi (Granthi) vengono trapassati. Così Sushumna diviene il sentiero regale del Prana. La Mente è ora soggiogata e la morte viene ingannata.”

- Swami Swatmarama, Hatha Yoga Pradipika, Capitolo 3, Versetto 1

Lo Yoga Kundalini è una forma avanzata di Hatha Yoga che integra diverse tecniche per promuovere il benessere fisico e spirituale: la respirazione (Pranayama), i gesti (Mudra), le posizioni (Asana), i movimenti (Vyayama), il suono (Mantra) e i blocchi o sigilli (Bandha).

Queste tecniche sono combinate in sequenze denominate "Kriya" i cui effetti si possono sperimentare a diversi livelli.

A livello fisico, agiscono sul funzionamento dei sistemi del corpo, in particolare il sistema ghiandolare, il sistema nervoso, il sistema respiratorio e il sistema sanguigno. Supportano anche la funzione dei sistemi di disintossicazione naturale del corpo come il fegato e i reni.

A livello sottile, sono tecniche che purificano, liberano e direzionano il flusso energetico, secondo il sapere di antichissime tradizioni il cui fascino va aldilà dei benefici misurabili oggettivamente. Lo scopo è risvegliare l’energia Kundalini.

Lo yoga kundalini è una pratica che alza i livelli di energia e libera risorse che aiutano le persone a sviluppare le proprie capacità intuitive.

Che cos’è l’energia Kundalini

Kundalini è un termine della lingua sanscrita, una delle più antiche lingue della famiglia indoeuropea, che nelle tradizioni tantriche antiche indica l'energia divina nel corpo umano, quindi una grande forza vitale.

Kundal in sanscrito significa “avvolto” e lini in hindi moderno significa “morbido”. Sono due caratteristiche che possiamo ritrovare nella rappresentazione simbolica della kundalini, un grande serpente avvolto sulle sue spire che giace addormentato alla base della colonna vertebrale, nel Chakra Muladhara (Radice).

Questa energia presente in ciascuno di noi, ma sopita, può essere risvegliata, e gran parte dello yoga antico aveva perlopiù questo scopo.

Diversi testi, come lo "Shiva Samahita", il "Gherada Samahita", lo "Yoga Kundalini Upanishad", il "Siddhasiddhanta-Padhati" e il "GoraksaSataka" esplorano in dettaglio la Kundalini e le pratiche per il suo risveglio e controllo, avvertendo che si tratta di pratiche potenti, che devono essere eseguite insieme alla costante acquisizione di conoscenza e saggezza (Prajna) e utilizzando mezzi abili (Upaya).

In India, tuttoggi, ci sono molte scuole di Yoga Kundalini, ciascuna con tradizioni e pratiche diverse. Mentre i movimenti della Kundalini, come viene risvegliata e come funziona possono essere descritti molto diversamente da scuola a scuola, con affermazioni come "la Kundalini fluisce nelle fibre nervose" o "la Kundalini è il liquido cerebrospinale che passa nel midollo spinale che porta con sé stati di coscienza alterati" o "la Kundalini è un movimento del Prana che non ha un corrispettivo anatomico", tutte le scuole generalmente concordano sul fatto che il risveglio della Kundalini è un evento spirituale-psico-fisiologico unico che si concentra intorno al midollo spinale.

La tradizione - “il lignaggio” - che seguiamo qui nasce dalla linea di Hatha Yoga di Gorakhnath e dalle pratiche dei Nath Yogi, tramite Raj Palsingh, maestro Sikh. Il sistema di Gorakhnath, descritto nel "Goraksa-sataka", si concentra su sei rami dello yoga, escludendo i due rami di Yama e Niyama presenti nel sistema a otto arti di Patanjali.

Secondo questa tradizione, possiamo dire che Kundalini è generalmente definibile come una potenzialità essenziale del nostro essere che, una volta risvegliata, ci apre a una dimensione energetica sia cosmica che personale e produce trasformazioni profonde che portano infine alla realizzazione spirituale. Insomma, è una riserva “segreta” di una forma potentissima di energia.

Kundalini è Shakti, energia femminile

Il risveglio della Kundalini è un evento trasformativo che eleva questa energia dalla base della spina dorsale passando per i principali centri energetici (chakra) fino a Sahassara (Corona). Questo processo è associato a profonde trasformazioni spirituali, psicologiche e fisiche, e conduce a uno stato di Ananda (Beatitudine).

Per comprendere la portata e le caratteristiche di questa trasformazione, è bene entrare più nel dettaglio delle caratteristiche di questa energia.

Nelle tradizioni asiatiche, come quelle vediche, buddiste e taoiste, l'energia è spesso vista come un principio vitale che permea tutte le forme di vita e l'universo stesso. Concetti come Prana (nella tradizione indiana), Chi o Qi (nella tradizione cinese), e Ki (nella tradizione giapponese) descrivono come mantenere questa forza vitale che circola nel corpo umano e nell'universo in equilibrio sia essenziale per la salute e il benessere complessivo degli individui - alcune ricerche contemporanee in ambito medico occidentale stanno iniziando a esplorare concetti che ricordano quelli dell'energia vitale, come quelle sul biofield, un termine utilizzato in alcune ricerche scientifiche per descrivere campi energetici che si ritiene influenzino la salute umana.

Nello yoga, Prana e Kundalini rappresentano due aspetti differenti dell'energia vitale, ma sono strettamente interconnessi nel loro ruolo e funzione nel corpo energetico.

Il prana è mantiene in vita ogni essere vivente e l'universo stesso, quindi è onnipresente e viene assimilato attraverso il respiro, il cibo, l'acqua e la luce solare.

Kundalini è un'energia che generalmente rimane inutilizzata fino a quando non viene attivata attraverso pratiche spirituali specifiche, il cui risveglio è associato a una trasformazione spirituale e psicologica profonda, spesso descritta come un percorso verso la realizzazione del vero Sé. Un’altra differenza fondamentale è che il significato e l’esperienza di Kundalini sono associati con il femminile, ossia un’energia che realizza l'essenza creativa e nutriente dell'universo, responsabile non solo della creazione ma anche del sostentamento e della trasformazione.

Più le tradizioni e le terminologie si mescolano più la faccenda si fa complicata, ma non rinunciamo a un tentativo di comprensione tramite qualche semplificazione.

Secondo la tradizione Shakta dell'induismo o Shaktismo, che ha comunque influenzato la filosofia dello yoga in molte sue declinazioni, l’universo sorge da un vuoto cosmico che è energia pura senza forma o coscienza assoluta.

Da questa energia prende forma il mondo attraverso una matrice di due principi universali.

Uno riguarda le tre “azioni” o “fasi” che caratterizzano il ciclo della natura: creazione, conservazione, distruzione.

L’altro riguarda la diade maschile-femminile che caratterizza ogni fase di questo ciclo energetico.

Le tre fasi del ciclo dell’universo non sono personificate solo da tre immagini divine maschili, come spesso si riporta: Brahma (creazione), Visnu (conservazione) e Shiva (distruzione). Sono personificate da tre coppie di divinità, perché ciascuna fase ha un aspetto maschile e uno femminile: Brahma e Saraswati (creazione), Vishnu e Lakshmi (conservazione), Shiva e Shakti (distruzione). Ciascuno dei tre stadi è interdipendente dall’altro, ossia non è che la “distruzione” sia un principio antagonista della “creazione”: nel ciclo dell’universo c’è una legge che stabilisce un tempo per ciascuna azione, e le tre divinità concorrono nel far rispettare questa legge ciclica.

Nella tradizione del Bhakti Yoga si ripercorrono sia la simbologia di queste figure con le loro entusiasmanti avventure, così come tramandate a partire dalla letteratura Smriti - da cui emerge un’ulteriore complicazione, perché mentre Shiva è sia il principio divino maschile che la sua raffigurazione in una divinità con caratteristiche “antropomorfe”, Shakti è il principio divino femminile che si manifesta in diverse personificazioni: Parvati, Durga, Kali, Mahavidyas… Ma non seguiamo questo coniglio bianco :)

All’interno della dualità maschile-femminile, l’energia maschile è coscienza pura, l’energia femminile è potenza creatrice. Un modo semplice per visualizzare questi due concetti è la metafora del teatro: dal vuoto cosmico l’energia prende forma dando vita allo spettacolo del mondo, l’energia maschile è il palcoscenico, l’orizzonte che delimita e rende possibile lo spettacolo, e l’energia femminile è la figura danzante, il soggetto al centro della scena che genera lo spettacolo.

Il risveglio di Kundalini è il risveglio di questa energia femminile, che è propria sia della donna che dell’uomo, e che rappresenta la potenza creativa, sia quello che genera, sia quello che sostiene e che nutre, sia quello che può anche distruggere, e che va direzionata in modo da rendere anche i suoi aspetti più “pericolosi” rivolti a uno scopo benefico.

Tipicamente, il risveglio di Kundalini è considerato un momento di liberazione dai limiti alla nostra capacità espressiva, che possono esserci imposti da fuori - famiglia, lavoro, società etc - o che abbiamo imparato a introiettare e a imporci da soli, e una presa di coscienza di chi si è veramente, del proprio Sé autentico, di qual è la propria strada, della differenza tra l’energia che ci nutre e quella che ci avvelena, una differenza che il nostro intuito naturale conosce benissimo ma di cui insegnano, ingiustamente, a dubitare e a diffidare.

Vivere seguendo la propria capacità intuitiva è uno degli obiettivi principali di un praticante di Kundalini.

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